La mostarda di frutta: un dolce e piccante patrimonio gastronomico

Nel vasto panorama della gastronomia italiana, la mostarda di frutta rappresenta una delle delizie più affascinanti e ricche di storia. Spesso confusa con la senape, grazie alla similitudine nel nome, la mostarda è un prodotto a sé stante che affonda le radici nelle tradizioni culinarie delle regioni settentrionali del nostro paese. Scopriamo insieme l’origine, le caratteristiche e gli abbinamenti di questo prezioso condimento.

Origini e storia della Mostarda

La parola “mostarda” deriva dal latino mustum ardens, traducibile in “mosto ardente”, riferendosi all’uso di mosto d’uva nella sua preparazione. La sua storia inizia secoli fa, con i Romani già esperti nell’utilizzare il mosto per conservare la frutta, a volte in combinazione con il miele. Tuttavia, è solo nel Medioevo che la mostarda assume una forma più riconoscibile, grazie all’influenza degli speziali lombardi che iniziano ad aggiungere semi di senape, creando così una preparazione piccante e saporita.

Nel corso dei secoli, la mostarda ha guadagnato fama e prestigio, venendo menzionata in opere letterarie come La secchia rapita di Alessandro Tassoni (1621) e servita in banchetti nobiliari. La sua diffusione nelle festività natalizie dell’Italia settentrionale risale al Seicento, quando le famiglie iniziarono a servirla come accompagnamento a piatti di carne.

Tipi di mostarda

La mostarda di frutta si presenta in diverse varianti, a seconda delle regioni e degli ingredienti utilizzati. Ecco un breve excursus sulle più note:

  • Mostarda Cremonese: Spesso piccante e con una forte presenza di senape, è conosciuta per le sue frutta candite, come pere, mele e albicocche. Talvolta, viene scambiata per dei canditi, ma ha un gusto molto deciso che la rende perfetta per piatti salati.
  • Mostarda di Carpi: Famosa per il suo equilibrio dolce-piccante, questa versione contiene mosto ma non senape. È un alimento molto apprezzato e tipico della tradizione emiliana.
  • Mostarda Romagnola: A base di frutta mista, può contenere senape oppure no. È particolarmente versatile e viene spesso utilizzata per accompagnare bolliti e formaggi stagionati.
  • Mostarda Bolognese: Questa variante, solitamente priva di mosto, ha l’aggiunta di senape a seconda dell’uso che se ne vuole fare.

Negli ultimi anni, si è assistito ad un rinnovato interesse per le mostarde di verdura, come zucca, peperoni e cipolline, che vengono anch’esse candite e insaporite con senape.

Uso in cucina

La mostarda di frutta è tradizionalmente servita con il bollito misto, creando un perfetto contrasto tra il sapore dolce e quello salato della carne. Tuttavia, oggi trova spazio anche nelle moderne tavole, abbinata a formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano, o in ricette di antipasti e piatti gourmet.

Le versioni dolci della mostarda, invece, si prestano benissimo come confetture per accompagnare dolci e dessert, arricchendo con un tocco di originalità ogni preparazione.