Il Cognac: un tesoro liquido di tradizione e raffinatezza

Origine storiche e sviluppo: 

Il cognac, noto in tutto il mondo per il suo sapore complesso e raffinato, affonda le sue radici nella storia della città di Cognac, situata nella regione francese della Charente. Le prime notizie della sua produzione risalgono al 1622, quando gli olandesi, grandi consumatori di vino, insegnarono agli abitanti del luogo a distillare il vino, che non resisteva ai lunghi viaggi per mare verso il Nord Europa. L’idea di distillare il vino per ottenerne un’acquavite (chiamata brandwijn) nacque così per risolvere un problema pratico, e ben presto si trasformò in un’arte.

Negli anni successivi, il cognac iniziò a conquistare i palati di tutta Europa, raggiungendo l’apice della sua popolarità nel XVII e XVIII secolo. Grazie alla domanda crescente, specialmente da parte del mercato inglese, molte case produttrici iniziarono a emergere, tra cui le più celebri come Rémy Martin, Hennessy, Martell e Courvoisier, che oggi dominano il mercato globale.

La produzione del Cognac: materie prime e metodi

La produzione del cognac è un processo artigianale che richiede precisione e passione. Le uve utilizzate per la sua realizzazione provengono principalmente dall’Ugni Blanc, che rappresenta il 98% della superficie vitata. Questo vitigno è particolarmente apprezzato per la sua resistenza alle malattie e per il basso grado zuccherino, che garantisce una buona acidità. Queste caratteristiche fanno sì che il vino base, pronto per la distillazione, sia ricco di aromi floreali e di uva.

Dopo una delicata pressatura, il mosto riposa per circa un mese, trasformandosi in vino bianco, pronto per la distillazione. Questa avviene attraverso un alambicco charentais, in due fasi: la prima, che produce il brouillis con una gradazione alcolica di circa 30°, e la seconda, la bonne chauffe, che arriva fino a 70°. La scelta di distillare con o senza lieviti conferisce allo spirito un carattere distinto, permettendo di ottenere cognac più ricchi e complessi o più leggeri e immediati, a seconda delle preferenze del produttore.

Invecchiamento e maturazione

Un aspetto fondamentale nella produzione del cognac è l’invecchiamento. Dopo la distillazione, l’acquavite viene trasferita in barrique di quercia francese, dove matura per un periodo minimo di due anni. Durante questo tempo, il cognac acquista la sua caratteristica colorazione ambrata e sviluppa sapori complessi e profondi. Il legno della botte gioca un ruolo cruciale nel conferire al cognac il suo gusto distintivo, arricchendolo di note di vaniglia, spezie e frutta secca.

Le zone di produzione: i Crus del Cognac

La qualità del cognac è influenzata dal terroir, e la regione di produzione è suddivisa in sei sottozone, conosciute come crus. Ognuna di esse produce un tipo di cognac unico:

  1. Grande Champagne: Al centro della denominazione, produce cognac con grande potenziale di invecchiamento e bouquet floreale.
  2. Petite Champagne: Circonda la Grande Champagne e offre vini di alta qualità, con piccole differenze rispetto alla Grande Champagne.
  3. Borderies: Il cru più piccolo, noto per i suoi vini corposi e floreali.
  4. Fins Bois: Con un clima eterogeneo, produce cognac di corpo modesto e fruttato.
  5. Bons Bois: Con terreni eterogenei, offre acquaviti rustiche e vigorose.
  6. Bois Ordinaires: Affacciato sull’Oceano Atlantico, produce cognac di minor complessità e di rapida maturazione.

Il rispetto per la tradizione e l’innovazione nella produzione sono due elementi chiave che continuano a garantire l’eccellenza del cognac nel XXI secolo. Oggi, grazie all’abilità dei maître de chai, i cognac continuano a evolversi, mantenendo viva la storia di un prodotto che è diventato simbolo di lusso e raffinatezza.